I temi dell’autoconsumo singolo o aggregato e delle comunità energetiche occupano ormai da lungo tempo i dibattiti e il confronto sui temi energetici in ambito nazionale. Sono più volte presentati come gli strumenti che dovrebbero consentire ai clienti finali di gestire i rischi connessi al mercato dell’energia elettrica, mitigare i prezzi di approvvigionamento, incrementare il livello di sostenibilità dello sviluppo del sistema energetico. Sebbene l’autoconsumo sia un modello da sempre presente e largamente utilizzato, ha molto spesso sofferto di un susseguirsi di norme e regole successive e stratificate che saranno ora razionalizzate.

A questo si aggiunge che gli obiettivi di decarbonizzazione fissati per il 2030 richiedono l’installazione di ulteriori 60-70 GW di eolico e fotovoltaico, portando la quota del consumo lordo di elettricità coperta dalle fonti rinnovabili al 65%, stando a quanto indicato nel Green Deal europeo entro il 2030.

Serve quindi focalizzarsi sui principali temi riguardanti i predetti modelli nel tentativo di intercettare le novità di carattere evolutivo che potranno essere alla base del nuovo regime di consumo.

Un bonus 100% per il fotovoltaico tra le proposte

Aste per contratti differenziali a due vie per le rinnovabili esistenti e un bonus 100% per pannelli fotovoltaici: sono due delle proposte che stanno circolando tra la pioggia di emendamenti.

Resta ancora molta strada da fare: devono essere definiti i termini per le ammissibilità e le segnalazioni degli emendamenti, in modo da ridurne il numero. Il decreto dovrebbe arrivare in aula il 28 marzo; il testo è in prima lettura e scade il 30 aprile. Come detto, una proposta di modifica al DL energia prevede di bandire aste per assoggettare a contratti differenziali a due vie la produzione elettrica rinnovabile da impianti non solo nuovi ma anche esistenti, disaccoppiandola dal prezzo del gas.

Le installazioni fotovoltaiche su tetto sono destinate a crescere di oltre il 60% nei prossimi tre anni su scala mondiale, raggiungendo una potenza complessiva di 94,7 GW entro il 2025. Lo ha indicato un’analisi di Rystad Energy, secondo cui la crescita consoliderà la tendenza degli ultimi anni.

La crescita è stata guidata principalmente da una maggiore diffusione in Cina, dove le installazioni sulle coperture sono aumentate da 19,4 GW nel 2017 a 27,3 GW nel 2021. Prima del 2017, il fotovoltaico su tetto era quasi inesistente in Cina, con solo 4 GW di capacità installata nel 2016.

Uno sguardo al panorama internazionale: Australia, Stati Uniti e Regno Unito dominano il comparto residenziale

L’Australia è in testa alla classifica mondiale delle installazioni fotovoltaiche su tetto pro capite, con 746 Wp a persona, seguita dalla Germania, con 668 Wp, e dal Giappone, con 353 Wp a persona. Australia, Stati Uniti e Regno Unito sono i tre paesi in cui il residenziale ha un peso maggiore sul totale installato su tetto. Ciò è dovuto a una combinazione di fattori, fra cui gli incentivi, l’alta percentuale di proprietari di case, i molti tetti con spazio adatto e il buon irraggiamento solare – Regno Unito escluso, che comunque è terzo in classifica.

Ne consegue quindi che la capacità di gestione di un sistema in autoconsumo acquista un valore enorme visto e considerato il fatto che l’auto consumatore è comunque il nucleo centrale di altre forme aggregative (l’autoconsumo collettivo e le comunità energetiche, appunto) che tra i vari servizi che possono fornire vi sono anche quelli di flessibilità.

Il Piano di Terna per abilitare nuovi 60-70 GW di eolico e fotovoltaico a fine decennio

Nell’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025, Terna, società italiana operatrice delle reti di trasmissione dell’energia,  prevede un incremento degli investimenti per lo sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, che ammontano complessivamente a 5,6 miliardi di euro, principalmente legati alla realizzazione di linee ad alta tensione in corrente continua – per risolvere le congestioni di rete, incrementare la capacità di trasporto tra le diverse zone di mercato, integrare pienamente le fonti rinnovabili e migliorare la qualità del servizio – e alla costruzione di collegamenti sottomarini in cavo.

Il progetto principale è costituito dal Tyrrhenian Link, l’elettrodotto che unirà Sardegna, Sicilia e Campania e che contribuirà allo sviluppo delle fonti rinnovabili e al phase-out delle centrali a carbone e di quelle a olio più inquinanti. Tra gli altri progetti, figurano il Sa.Co.I.3, l’interconnessione Sardegna-CorsicaToscana, e la linea ‘Colunga-Calenzano’ tra Emilia-Romagna e Toscana.

Sullo sfondo di tutto rimane il fatto che al di là della grande attenzione che viene data all’incentivo alla condivisione di energia elettrica, la comunità energetica è uno strumento con ben più ampie potenzialità che la normativa ha da sempre citato, ma su cui al momento il dibattito necessita ancora di un po’ di maturazione. Non bisogna dimenticare, infine, il tema dei sistemi di distribuzione chiusi che potrebbe essere un potente mezzo di promozione di iniziative industriali, nonché le evoluzioni a livello europeo che potrebbero introdurre interessanti nuovi modelli quali ad esempio la comunità energetica di gas rinnovabile.